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Web Briblo

dicembre 15, 2009

Spray biodegradabili contro le infestanti al posto della plastica


Avete presente quei teloni neri, di plastica, nei campi coltivati, che servono ad impedire la comparsa di piante infestanti? Presto potrebbero diventare solo ricordi.
Questo è l'obiettivo del progetto LIFE del CNR di Napoli. E' dal 2003 che ci stanno lavorando e da diversi anni lo stanno letteralmente sperimentando "in campo".
L'idea è quella di sostituire questi bustoni di plastica con un materiale che può essere semplicemente spruzzato a terra. Questo spray è composto principalmente di polisaccaridi (contenuti per esempio in frutta ed alghe), una volta spruzzato sul terreno forma uno strato che impedisce a l'erba infestante di crescere. Può essere composto dal materiale di scarto di pomodori o frutta, può essere di vari colori (nero per impedire alla luce di passare o colorato per allontanare insetti), totalmente biodegradabile.
I materiali attualmente usati sono di difficile recupero, smaltimento o riciclo, a causa di tutti i componenti con cui vengono a contatto (fertilizzanti, pesticidi ecc). Spesso vengono semplicemente bruciati dai contadini per risparmiare sul recupero, con tutto l'inquinamento che ne comporta.
Oltretutto, in collaborazione con la Novamont, si stanno anche provando teli in plastica bio ricavata dal mais, tipo quelle delle buste della spesa bio per intenderci, per la creazione di serre.
Insomma un agricoltura sostenibile potrebbe essere presto realtà.

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settembre 19, 2009

Busta biodegradabile alla COOP di Vetralla

Di solito vado a fare la spesa portandomi una busta in tela riutilizzabile dove mettere i prodotti. Oggi però ne ero sprovvisto ed ho dovuto prendere una busta in plastica. In realtà mi sono accorto che non era una busta normale ma biodegradabile: fatta di un nuovo materiale ricavato da materie prime rinnovabili contenenti amido di mais. Completamente biodegradabile conforme alla legge UNI-EN 13432. Compostabile come i rifiuti alimentari e vegetali.

Lo slogan sulla busta recita: La utilizzi per la spesa, la riutilizzi per i rifiuti organici. E' realizzata in mater-bi di cui avevo già parlato in passato.
E' la prima volta che mi capita tra le mani una busta del genere, la prima cosa che salta all'occhio è la sua leggerezza: la busta è più piccola e più fina, penso che se ne dovranno usare molte a parità di spesa rispetto alle vecchie.

In attesa di essere shopper free è comunque un passo avanti. Le classiche buste di plastica dovranno andare comunque in pensione a breve, ma forse non nel 2010 come si pensava.

Resto della mia idea: sostituire TUTTA la plastica con materiali bio è impossibile e forse pericoloso, dovremmo prevedere una coltivazione enorme per la sua produzione, a discapito di altre coltivazioni, lo stesso discorso dei biocarburanti. E' comunque una strada, da affiancare a metodi di sostituzione, come i sacchetti in tela per la spesa.

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novembre 23, 2008

Shoppers biodegradabili sponsorizzate

Come scrissi già alcuni mesi fa le buste di plastica saranno fuori legge dal 2010 e qualche nazione si è già portata avanti.

Le sportine del futuro saranno biodegradabili. La soluzione in realtà è già disponibile da tempo, vedi Mater-Bi, ma i costi sono ancora alti. Ecco che la pubblicità corre in aiuto: alcune società di marketing (come la Arcadia Media) si stanno già organizzando per distribuire un eco-sacchetto sponsorizzato.
Speriamo solo che l'inchiostro usato per stampare la pubblicità non sia tossico o comunque dannoso per l'ambiente e che non facciano la fine delle buste della Coop.

Personalmente io, quando vado a fare la spesa, mi porto dietro dei sacchetti di juta che riutilizzo.

[via EcoWiki]

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marzo 01, 2008

Shopper free

La Cina ne consuma 1.000 miliardi, nel resto del mondo 200. Sto parlando delle buste di blastica "shoppers". L'Irlanda è una delle poche nazioni interamente "shopper free", noi Italiani ne consumiamo 4 miliardi.
Il mondo intero ha dichiarato guerra ai sacchetti di plastica. La Cina, per esempio, dall'inizio delle Olimpiadi vieterà la distribuzione gratuita. Qui da noi le bustine in polietilene saranno al bando dal 2010... in teoria. Si perché in pratica doveva essere già in atto una riduzione graduale che invece non c'è.

Le strade da percorrere sono sostanzialmente 2: uso di bioplastiche e riuso.
Per la prima strada abbiamo l'esempio della Novamont, leader mondiale (italiana) per la produzione di ecoplastiche da materiali agricoli.
La produzione, il trasporto e tutto il resto genera comunque un impatto ambientale indiscutibile. Sarebbe meglio evitare l'uso dell'agricoltura per prodotti che non siano "cibo". Non tutte le bioplastiche sono anche biodegradabili.

La seconda soluzione, che non esclude certo la prima, è quella del riuso. Basterebbe avere in auto, pronte per l'uso, dei sacchetti, magari in stoffa ed il gioco è fatto. Scommettiamo che se facessimo pagare salatamente le buste di plastica tutti comincerebbero ad usare quelle in stoffa?

[via Economy]

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marzo 21, 2007

Novamont

La Novamont è un'azienda "chimica" italiana che produce plastica a partire da amido di mais, quindi biologico e biodegradabile. Vi interessa? Leggete qui...

Aggiornamento 18/04/07: Guardate il video di Report

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